Se pensi di conoscere i danni che fanno le piante non autoctone, forse devi ricrederti

Le piante non autoctone sono quelle non originarie del nostro territorio, ma sai quali sono i danni che arrecano? ecco li svelati

Per via dell’inquinamento e del riscaldamento globale, negli ultimi anni sempre più persone stanno mettendo in atto comportamenti ecosostenibili. Anche nel campo del giardinaggio è così. In molti riducono il consumo dei fertilizzanti e pesticidi. Inoltre sempre più persone cercano di rendere la propria area verde, un rifugio naturale con piante autoctone. Con autoctone intendiamo le piante locali, quelle tipiche del nostro territorio.

piante non autoctone
Le piante non autoctone sono dannose per l’ecosistema? Ce lo spiegano gli esperti-moscova64.it

Le piante locali, quindi quelle che ci regala spontaneamente il nostro terreno, vengono considerate più forti e resistenti. E solitamente queste richiedono meno attenzioni in termini di cura. Ed è per questo che spesso le piante non autoctone vengono viste come”cattive” A dire la loro però sono i giardinieri esperti, che sfatano questo mito.

Piante non autoctone sono invasive? Cosa spiegano gli esperti

Una pianta autoctona è quella che si trova da sempre in una determinata zona, senza l’aiuto dell’uomo. Le non autoctone, invece, sono arrivate grazie a scambi, coltivazioni o semplicemente mode del giardinaggio. Questo, però, non significa che siano per forza dannose.

pianta non autoctona
Le piante non autoctone sono dannose? Scopriamo la verità-moscova64.it

Non autoctono non vuol dire invasivo. Alcune specie introdotte dall’uomo si adattano bene senza creare problemi, altre invece possono diffondersi in modo incontrollato, minacciando le piante locali e alterando gli equilibri dell’ecosistema. È qui che bisogna fare attenzione. Una pianta invasiva non solo occupa spazio e risorse, ma può portare parassiti, malattie o risultare poco utile per la fauna selvatica. In questi casi sì, il danno per l’ambiente è reale. Ma se una specie non autoctona cresce senza soffocare le altre e magari regala fiori o frutti preziosi per insetti e uccelli, perché demonizzarla?

Autoctone: non sempre così “facili” come sembrano

Si tende a pensare che le piante locali siano automaticamente le più semplici da coltivare. È vero che spesso richiedono meno acqua e cure, ma non è una regola universale. Alcune, infatti, possono rivelarsi molto aggressive anche nel loro habitat, al punto da mettere in difficoltà altre specie del giardino. In pratica: anche con le autoctone serve un po’ di conoscenza e pianificazione.

Alla fine, la decisione migliore dipende dalle caratteristiche del proprio giardino. È soleggiato o ombreggiato? Il terreno trattiene l’umidità o drena bene? In che zona climatica ci si trova? Sono questi i veri fattori che determinano il successo di una pianta. Poi c’è la questione tempo: un giardino che richiede molte attenzioni sarà rigoglioso solo se ci si dedica con costanza. Chi ha poco tempo dovrebbe puntare su specie resistenti e a bassa manutenzione.

E, se oltre all’estetica si vuole dare una mano alla natura, conviene scegliere piante che offrano cibo e riparo agli impollinatori, agli uccelli e ad altri piccoli animali. n poche parole: non esistono piante buone o cattive in assoluto. Autoctone e non autoctone possono convivere senza problemi, a patto che siano scelte con criterio e rispetto per l’ambiente circostante.

Gestione cookie