Sai che gli strofinacci in cucina possono diventare più sporchi della tavoletta del bagno? Se puzzano, la colpa è dei batteri: come risolvere.
Sai che l’altro giorno in cucina mi è capitato di prendere uno strofinaccio e avere la sensazione di annusare qualcosa di davvero sgradevole? Mi sono detta: “Ma come è possibile che puzzino così tanto, anche se li cambio spesso?”.

Poi ho iniziato a informarmi meglio e ho scoperto che non è solo una mia impressione: gli strofinacci sono tra gli oggetti più pieni di batteri che abbiamo in casa. Pensa che, dopo appena 24 ore di utilizzo, uno strofinaccio può arrivare a contenere miliardi di batteri, più di quelli che si trovano su una tavoletta di un bagno pubblico. Capisci bene perché a volte ci assale quell’odore poco gradevole.
Strofinacci della cucina: il metodo semplice per eliminare sporco, germi e cattivi odori
Il problema è che lo strofinaccio è sempre attaccato dai batteri: caldo, umido e spesso con residui di cibo.
Dopo aver asciugato mani e superfici, resta bagnato e lì i microbi trovano un ambiente favorevole dove moltiplicarsi in fretta. Più tempo resta umido, più velocemente si diffonde quell’odore inconfondibile.

Ecco perché la prima regola è sciacquarlo bene con acqua calda, strizzarlo e lasciarlo asciugare all’aria. Se lo lasci accartocciato nel lavello, il risultato è assicurato: al mattino ti accoglie già con la puzza.
Molti pensano che lo strofinaccio si cambi quando comincia a puzzare. In realtà è già troppo tardi: i batteri nel frattempo si sono diffusi dappertutto, dal lavello al piano della cucina, magari anche sugli utensili e sul cibo. Io ho iniziato a cambiarli almeno una volta al giorno, soprattutto d’estate, quando il caldo accelera ancora di più il processo. In certe giornate in cui cucino tanto, addirittura ne uso due o tre, così evito di spostare i batteri da una superficie all’altra.
Come lavarle bene gli strofinacci della cucina
Qui viene il bello: c’è chi li mette a bagno con il cloro, chi li lava a mano, chi li dimentica ammucchiati con gli altri panni. In realtà il sistema più efficace è lavarli in lavatrice, impostata su temperature alte. A partire dai 55°C i i batteri muoiono, e a 60°C il risultato è assicurato.

Non serve sempre arrivare ai 90°C, a meno che non siano davvero in condizioni estreme. Per i panni in microfibra, attenzione: meglio non metterli in asciugatrice.
Se non ho un carico pieno di bucato, capita che li metta direttamente in lavastoviglie insieme ai piatti. Basta solo fare attenzione che non si incastrino nei bracci rotanti. Un altro metodo che ho provato è il microonde: bagni lo strofinaccio e lo scaldi due minuti, così elimini la maggior parte dei batteri. Funziona anche con le spugnette da cucina.
Quando non c’è più nulla da fare è ora di cambiare gli strofinacci
Capita che, nonostante il lavaggio, l’odore non vada via. In quel caso significa che il tessuto ha trattenuto troppa umidità e si è praticamente ammuffito. Qualche volta basta un lavaggio con aceto, ma se nemmeno quello funziona, è segno che bisogna salutare lo strofinaccio e prenderne uno nuovo. Meglio così, piuttosto che rischiare di spandere germi in casa.