Le infiltrazioni delle pareti e del soffitto degli appartamenti derivano da un problema ben specifico che andremo ad analizzare insieme.
Avete mai sentito parlare di cappotto termico? Si tratta di una soluzione che garantisce la riduzione delle nostre bollette energetiche, le perdite di calore e inoltre grazie a esso si può usufruire degli sgravi fiscali. Il cappotto esterno sono i pannelli isolanti sulla facciata esterna del nostro palazzo utili per contenere la dispersione termica, il risparmio sulle bollette dell’energia e anche per far lievitare il valore della casa e per aumentare il comfort degli inquilini dell’appartemento.
Inoltre serve a ridurre l’umidità anche se spesso questa soluzione non viene costruita alla perfezione e non vengono usati materiali adatti così che compaiono muffe e si creano danni all’edificio. Proprio le infiltrazioni provengono spesso da un cattivo funzionamento del cappotto termico.
Dopo aver posizionato il cappotto termico possono verificarsi infiltrazioni e ciò vuol dire che questo involucro si bagna. Questo è dovuto principalmente da tre fattori: una posa dei materiali non eseguita perfettamente; un uso di materiali non idonei; sigillature non adeguate in punti come finestre e balconi.
In questo modo possono verificarsi degli inconvenienti come un aumento del costo energetico, una riduzione del comfort abitativo e ci si può anche ammalare a causa della presenza di molta umidità. Tutto ciò è dovuto dalla formazione di umidità, muffa e danni strutturali all’edificio. Per risolvere il problema bisogna chiamare dei tecnici specializzati in questo tipo di situazioni per “curare” le infiltrazioni.
Il cappotto termico si bagna perché si crea la muffa. Prima di tutto bisogna capire di quale materiale è stato fatto l’involucro. Ce ne sono alcuni molto consigliati perché impermeabili e sono, ad esempio, l’XPS e il vetro cellulare. Non bisognerebbe usare materiali fibrosi che assorbono acqua come la fibra di legno o la lana di roccia o di vetro. Inoltre costruire un cappotto termico in casa su un materiale che già di per sé causa umidità non è naturalmente consigliabile. Si deve intervenire in maniera strutturale a questo punto.
Un cappotto termico si può anche staccare perché si danneggia a causa di vari fattori come l’uso di materiali per la sua costruzione non corretti oppure in caso di fattori estremi come violenti piogge e forti grandinate ma anche da urti accidentali. Se poi si forma una condensazione sulle superfici sotto forma di goccioline allora in questo caso si dice che si sono create macchie di leopardo sull’intonaco della pareti.
Le macchie si creano spesso quando l’involucro realizzato ha un grande spessore proprio per prevenire l’umidità forte, le temperature rigide e per garantire il risparmio energetico. Bisogna quindi pensare di fare una spesa importante per costruire un cappotto termico a opera d’arte che può durare dai 40 ai 50 anni.
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