Vuoi o devi cambiare cucina ma non sai scegliere tra i vari colori? Noi ti possiamo dare qualche consiglio molto utile.
Rinnovare la cucina è uno di quegli investimenti che durano anni, e scegliere il colore giusto per i mobili è fondamentale. Un errore cromatico può rovinare l’armonia complessiva, rendere l’ambiente stancante da guardare o peggiorare la percezione dello spazio. I designer lo sanno bene: ci sono tonalità che all’apparenza sembrano brillanti e originali, ma nella pratica si trasformano in fastidi estetici o funzionali.

In questo articolo metteremo in evidenza sei tonalità che gli esperti sconsigliano per le ante della cucina. Per ciascuna, viene proposta un’alternativa più adatta, che evita gli svantaggi tipici. L’intento non è vietare la creatività, ma aiutare chi progetta a evitare scelte “caricate” che risultano difficili da gestire nel tempo.
Colori da evitare (e cosa usare al loro posto)
I designer segnalano sei colori da non usare o da trattare con estrema cautela per i mobili della cucina.
Giallo acceso
È un colore che richiama subito l’idea della “gioia”, ma può sembrare troppo “fast food” e troppo aggressivo per uno spazio che deve dare calore e tranquillità. L’alternativa può essere una tonalità gialla più smorzata o un colore neutro-terroso.
Rosso brillante
Il rosso carico tende a sembrare un segnale d’allarme più che un colore d’arredo accogliente. Quindi, gli esperti consigliano tinte più scure come il borgogna, prugna o anche tonalità di rosso più smorzate.
Bianco puro brillante
Il bianco è un classico, ma molto difficile da mantenere perfetto: ogni macchia, schizzo o alone è subito visibile. Sarebbe meglio usare bianchi sporchi, panna, crema con sfumature più calde che risultano meno “cliniche”.
Nero
Il nero è elegante in fotografia, ma nella realtà attira impronte, polvere, aloni, specialmente se in casa ci sono bambini o animali. Dunque, gli esperti di cucine consigliano neri satinati con sottotoni verdi, blu o grigi per ammorbidire l’effetto.

Fucsia
Un colore rosa acceso/fucsia tende a risultare troppo legato al “gioco”, poco elegante e difficile da accostare. Meglio optare per colori terracotta, marroni morbidi, lavanda tenue, tonalità che offrano personalità senza stancare.
Tonalità pastello (azzurro chiaro, menta, pesca, ecc.)
Sembrano delicate e leggere, ma rischiano di dare un’aria troppo infantile o “da gelateria”, e limitano la possibilità di combinazioni cromatiche con il resto della casa. L’alternativa efficace sono sicuramente dei colori più profondi, saturi, che diano carattere mantenendo eleganza.
Perché queste tonalità funzionano poco (e come scegliere meglio)
Il problema non sta tanto nei colori in sé, ma nella loro resa nel tempo. Una cucina è il cuore della casa, un luogo che deve restare piacevole e accogliente anche dopo anni di utilizzo. Le tinte troppo accese rischiano di stancare, quelle eccessivamente chiare mostrano ogni difetto e quelle troppo estreme limitano la libertà di arredare gli spazi circostanti.
Per questo motivo i designer consigliano di orientarsi su sfumature più neutre e versatili, capaci di adattarsi a diversi stili e resistere ai cambiamenti di tendenza. Tonalità calde come il panna o il crema, colori profondi ma non aggressivi come il verde bosco o il blu scuro, oppure varianti moderne del grigio permettono di avere una cucina elegante e funzionale senza correre il rischio di stancarsi.

In questo modo la scelta cromatica diventa un investimento sicuro, che valorizza la casa e rende l’ambiente più armonioso ogni giorno.
Con queste informazioni e con queste indicazioni, adesso ogni persona ha una linea guida da seguire su cosa è meglio fare per rendere tutto anche più funzionale, oltre che bello a livello estetico.





